Passato, presente e futuro dei progetti comuni fra l’Italia e l’Australia per celebrare La Giornata Nazionale Italiana dello Spazio
Il 15 dicembre 1964 il San Marco 1, primo satellite made in Italy, ha lasciato la Terra sul razzo americano Scout partito dalla Wallops Flight Facility, Virginia, USA, restando in orbita per 272 giorni. Da allora, l’Italia è sempre stata uno dei paesi più attivi nello spazio, svolgendo un ruolo di primo piano in tutti gli aspetti scientifici e tecnologici di quello che è probabilmente lo sforzo esplorativo più affascinante del terzo millennio.
Per l’occasione, il Comitato interministeriale per le politiche dello spazio e dell’aerospazio (COMINT) ha approvato nel 2021 l’istituzione di una “Giornata Nazionale dello Spazio” da celebrare il 16 dicembre, giorno successivo alla data del primo lancio del satellite italiano, il San Marco 1 (15 dicembre 1964). La Giornata mira a informare il pubblico sui progetti spaziali italiani, valorizzando in particolare le eccellenze e le capacità della ricerca e dell’industria italiana in questo importantissimo settore.
Per celebrare la prima Giornata Nazionale Italiana dello Spazio l’Ambasciata d’Italia a Canberra, in collaborazione con l’Australian National University e l‘Istituto Italiano di Cultura di Sydney, organizza un workshop che si terrà mercoledì 7 dicembre 2022 presso il Mount Stromlo Observatory (ACT).
Il workshop, che sarà presieduto dall’Addetto Scientifico dell’Ambasciata d’Italia, Dott. Marco Lazzarino e si aprirà con un saluto di benvenuto dell’Ambasciatore d’Italia, S.E. Paolo Crudele, vedrà la partecipazione di numerosi ricercatori e accademici, sia italiani che australiani.
Il principale argomento di discussione sarà il progetto SpIRIT (dove SpIRIT indica Space Industry Responsive Intelligent Thermal), ovvero un progetto finanziato nel 2020 dall’Australian Space Agency come prima missione spaziale selezionata in base ad una gara volto alla progettazione e lo sviluppo di un sofisticato nano-satellite destinato a far progredire le attuali capacità dei satelliti nelle aree di operazioni autonome, comunicazioni, propulsione e gestione termica ad un livello molto avanzato. Il promotore e responsabile principale del progetto è il Professor Michele Trenti dell’Università di Melbourne, uno scienziato italiano provvisto di un dottorato di ricerca ottenuto presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, trasferitosi a Melbourne nel 2014 dopo aver trascorso diversi anni della sua carriera professionale negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il professor Trenti sarà uno dei relatori principali al workshop.
SpIRIT, che dovrebbe essere lanciato nello spazio nel 2023, trasporterà come carico principale lo strumento HERMES, un rilelavore avanzato di raggi X fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana. Lo strumento italiano è stato sviluppato nell’ambito del progetto HERMES Technological Pathfinder, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, e del progetto HERMES Scientific Pathfinder, finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 e coordinato dall’Istituto Nazionale Italiano di Astrofisica (INAF).
SpIRIT contribuirà alla nostra comprensione dell’Universo analizzando le Esplosioni di Raggi Gamma, potenti esplosioni cosmiche risultanti dalla morte o dalla collisione tra stelle, che per un breve momento emettono più energia di un’intera galassia e sono quindi visibili ai limiti dell’Universo osservabile, offrendo informazioni preziose su come le stelle si formano, muoiono le stelle o si scontrano relativamente vicino a noi.
Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria: www.eventbrite.com.au