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Orientalismo in Italia 1870-1930 Esotismi e revival tra Simbolismo e Déco

Galileo Chini,Ultimo giorno dell’anno cinese a Bangkok,1913

L’Istituto, in collaborazione con il Consolato Generale di Sydney, è lieto di presentare la conferenza del Prof. Valerio Terraroli dal titolo:

Orientalismo in Italia 1870–1930: Esotismi e revival tra Simbolismo e Déco

Accanto ai fenomeni artistico-culturali che hanno segnato radicali cambiamenti nel gusto europeo dal punto di vista architettonico, figurativo e decorativo scorre una sorta di fiume sotterraneo, originatosi dalla cultura tardo romantica ed emerso con vigore nei temi e nelle proposte creative durante la seconda metà del secolo, in piena stagione simbolista. Questo fiume sotterraneo affianca e in parte contamina i diversi fenomeni della modernità. In termini precisi, si tratta del fenomeno dell’eclettismo: una temperie culturale ed estetica che si nutre di continui richiami e riproposizioni degli stili del passato, così come di temi e forme tratti da culture non europee, riunite sotto la definizione generale di esotismo: uno stato mentale fondato sul sogno, sul fantastico e sulla libera mescolanza delle forme.

In sostanza, rappresenta l’esibizione e la rielaborazione nostalgica—più vicina a un romanzo o a una ricostruzione storica di fantasia che a una restituzione filologica del passato—dell’enorme patrimonio di forme e stili tramandato dalla storia, con particolare riferimento a mondi lontani, remoti nel tempo e nello spazio. Nella sensibilità orientalista convergono, senza contraddizioni, influenze dal mondo egizio e assiro-babilonese, dal Mediterraneo antico, dal mondo islamico (dall’Alhambra di Granada alla Persia), dal Giappone, dal Medio Oriente, dalla Cina, dall’Indocina e dalle civiltà africane. L’obiettivo è ricostruire atmosfere, evocare mondi lontani e incarnare il sogno borghese di luoghi “altri”, al di là della banalità del quotidiano, tracciando un continuo andirivieni nostalgico tra modernità e storia.

L’Orientalismo italiano, con qualche confronto europeo, è ricco di questo variegato mondo di invenzioni e testimonianze. Ha prodotto non solo affascinanti contaminazioni con il gusto moderno—dal Liberty alla Déco al primo Novecento (si pensi, per esempio, al quartiere Coppedè a Roma o al Vittoriale degli Italiani, ultima residenza di Gabriele d’Annunzio)—ma anche lussuosi arredi per transatlantici, decorazioni di cinema, teatri, caffè e prestigiose abitazioni borghesi. Questo fenomeno ha coinvolto artisti, architetti e designer di eccezionale qualità, tra cui Pasini, Saccaggi, Valli, Chini, Bugatti, Ponti, Andloviz, Nonni, Portaluppi, Buzzi, Dattilo Rubbo, Cecconi e Faruffini.

Prof. Valerio Terraroli

Storico dell’arte – Università di Verona

Valerio Terraroli è Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea presso l’Università di Verona. La sua ricerca si concentra sulle relazioni tra arti decorative, arti applicate e arti maggiori tra XIX e XX secolo, con particolare attenzione a Simbolismo, Art Nouveau e Déco.
È autore di numerosi saggi e volumi pubblicati in Italia e all’estero e ha curato importanti mostre dedicate al collezionismo, al gusto orientalista e alle arti decorative europee. Collabora con musei e istituzioni accademiche a livello internazionale ed è considerato uno dei maggiori esperti italiani del dialogo tra arti visive e arti decorative tra Ottocento e Novecento.

La conferenza e’ in Italiano

Evento gratuito per prenotare clicca QUI

  • Organizzato da: Consolato Generla d'Italia in Sydney, Istituto Italiano di Cultura in Sydney