Tra gli eventi che animano la vita culturale cittadina e che vedono l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney tra i loro sostenitori, rivestono particolare significato quelli con artisti italiani invitati da enti culturali australiani, eventi che per queste caratteristiche danno significato alle relazioni culturali tra Italia e Australia.
È questo il caso di Francesca Naibo, chitarrista jazz italiana, che sarà in Australia in aprile per tenere una masterclass presso il Conservatorium of Music di Melbourne e per presentare il suo ultimo album So much time. L’album è stato pubblicato dall’etichetta australiana Ramble Records di Melbourne e verrà presentato a Sydney giovedì 4 aprile 2024 alle ore 20.00 presso l’Annandale Creative Arts Centre, nell’ambito della serie di eventi musicali denominato Johnston Street Jazz.
Nativa di Vittorio Veneto (TV) ma milanese di adozione, Francesca Naibo si muove agilmente tra tutte le varie coniugazioni della chitarra, dalla classica, all’elettrica, alla fretless fino alla pedal steel. Impegnata da anni nella ricerca della performance in solo, è concentrata da anni nell’esplorazione del campo dell’improvvisazione libera. Ha lavorato con importanti compositori quali Helmut Lachenmann e George Lewis ed ha realizzato la trascrizione di Exercises in Futility in collaborazione con Marc Ribot.
Nel 2020 Aut Records ha pubblicato il suo primo lavoro discografico in solo dal titolo Namatoulee, accolto con entusiasmo dalla critica e scelto tra i dischi dell’anno dal programma “Late Junction” su BBC Radio 3. Definito “magistrale” da Il Giornale della Musica e “a postcard from the beyond, past the boundaries most guitarists usually accept” dalla rivista A Jazz Noise. Per la rivista specializzata Mescalina “c’è tanto da scoprire in questa artista che appare una delle promesse più belle che possiamo custodire oggi in Italia anche a fronte di una leggerezza e padronanza del linguaggio che lascia ammirati”.
Lo scorso novembre è uscito So much time (Ramble Records), il suo secondo album solista. Si tratta di un lavoro incentrato sul tempo, nato dopo una lunga riflessione sul passato e creato attraverso registrazioni digitali e il recupero di alcune vecchie audiocassette con la voce da bambina dell’artista. Un dialogo a 3 si instaura: la chitarra, la voce adulta e la voce da bambina, alla ricerca di diverse tipologie di tempo, tessendo connessioni impossibili e stratificazioni dense di ricordi. In questi mesi l’album ha ricevuto recensioni molto positive da BBC Radio 3, da JazzPodium e dalla rivista Rockerilla che lo ha descritto “astonishing and radical”.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni: https://www.annandalecreativearts.com/whatson