Trieste Città della Scienza
Trieste è un piccolo gioiello situato nell’estremo angolo nord-orientale del Mar Adriatico. Ben nota e apprezzata per le sue memorie austro-ungariche e mitteleuropee, è tuttavia fortemente proiettata verso il futuro.
Trieste ospita circa 30 diverse istituzioni scientifiche e una grande parte della sua popolazione (37 ogni 1000 abitanti) è composta da scienziati o da persone che lavorano in ambito scientifico. Nessun altro luogo al mondo può vantare una tale concentrazione di menti brillanti.
Questa situazione è la conseguenza delle peculiari circostanze che Trieste si trovò ad affrontare alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Rivendicata dalla Jugoslavia, ma restituita all’Italia dopo il Trattato di Osimo, Trieste, un tempo il più grande porto e vivace capitale commerciale dell’Impero austro-ungarico, si ritrovò circondata da una Cortina di Ferro.
Tuttavia, ciò che rappresentava una forte limitazione per le attività commerciali si rivelò anche un’opportunità per la diplomazia, più precisamente per la diplomazia scientifica. Infatti, durante la Guerra Fredda, il Maresciallo Tito mantenne una certa distanza dall’URSS, e il confine dietro Trieste rimase, in una certa misura, aperto.
La vera svolta in campo scientifico arrivò nel 1961 con l’incontro tra il professor Paolo Budinich e il promettente fisico pakistano, futuro premio Nobel, Abdus Salam. Quest’ultimo propose all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica l’istituzione di un centro internazionale di fisica che permettesse agli scienziati di tutto il mondo di collaborare, con sede a Trieste. Tre anni dopo, nel 1964, nacque il Centro Internazionale di Fisica Teorica.
Oggi la Cortina di Ferro è solo un lontano ricordo, anche se il nome “TITO” scritto con pietre bianche sulla collina sopra il Sincrotrone è ancora lì a ricordarcelo. Ma la vocazione di Trieste per la scienza è più forte che mai, e nell’ultima settimana di settembre, ogni anno, la piazza principale della città, Piazza Unità, ospita quello che è probabilmente il più grande festival della scienza al mondo.
Elena Magnano è una fisica esperta nell’applicazione della radiazione di sincrotrone. Si è laureata in fisica all’Università di Genova e ha conseguito un dottorato presso l’ETH di Zurigo. Ha svolto esperimenti nei sincrotroni di Parigi, Grenoble, Berlino, Lund, Brookhaven, Berkeley e Melbourne. Ha lavorato a Berkeley, Boulder e Johannesburg e attualmente è visiting scholar presso l’Università di Sydney.
A Trieste coordina la linea di luce Bach del sincrotrone, dove applica la radiazione di sincrotrone per studiare le reazioni chimiche all’interfaccia tra fase liquida e solida e per indagare l’effetto delle radiazioni ad alta energia sui materiali destinati alle applicazioni spaziali.
Marco Lazzarino è un esperto in scienza dei materiali, nanotecnologie e biofisica. Si è laureato all’Università di Genova e ha conseguito un dottorato presso l’Università di Groningen. Ha lavorato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, a Princeton, alla Molecular Foundry di Berkeley e all’Anschutz Medical School di Denver. La sua ricerca più recente si è concentrata sull’applicazione delle nanotecnologie per studiare il ruolo delle forze nelle cellule e negli organismi viventi. Attualmente è distaccato presso l’Ambasciata d’Italia a Canberra, dove si occupa di diplomazia scientifica.
L’evento si terrà in lingua inglese
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